martedì 26 febbraio 2013

Esami (-21) e risvolti...

E rieccoci qui, stanchi e stremati, dopo aver appena dato un ennesimo esame.
Ho portato a casa un bel 30! Ma con che fatica...: dover combattere con un professore buffone che ci ha portato veramente al limite dell'esasperazione.
Ma tutto è bene quel che finisce. Punto.
Adesso mi tocca continuare a studiare, perchè gli esami le lezioni non finiscono mai!!

Per aggiornarvi sugli ultimi risvolti, con Gi. ci siamo rivisti la scorsa settimana, come anticipatovi nel precedente post. Abbiamo chiacchierato, lui mi ha spiegato che non ha perso la testa per me e che prova solo una profonda tenerezza e stima. Bene. Anche io mi sono interrogato e ho potuto constatare che forse si poteva (si doveva) un po' ridimensionare il dispiacere. Abbiamo deciso di (provare a) rimanere amici. Il fatto strano è che ci continuiamo a sentire ogni giorno... mah! Spero non sia, a lungo andare, una cosa negativa.

Mi propongo di ritornare al più presto a dedicarmi con più solerzia al blog... non vi ho abbandonato, tranquilli. Ma in certi momenti, un rallentamento è fisiologico mi sa... 

domenica 17 febbraio 2013

Facciamo finta, da domani, che va tutto quanto bene...





Bene, se ti sta bene sta bene pure a me 
questa nebbia intorno. 
Magari è pure meglio fare anche finta che 
sia tutto uno sbaglio.

E credere che siamo incompatibili,
che non potrebbe andare.
Convincersi che è meglio non vedersi
perché forse si sta male.

Illudersi...
Poi perdersi...

Non devi niente ed io non devo a te
e allora resti tutto lì com'è.
Facciamo finta da domani
che va tutto quanto bene.

Perché sperare sai che cosa fa:
frantuma la mia sensibilità.
Ed anche il cuore adesso implora
di evitare ogni dolore.

Bene, se ti sta bene sta bene pure a me
questo velo agli occhi.
Prenderò ciò che viene e non ripeterò
quei discorsi vecchi,

in cui cercavo di farti capire
quanto io fossi speciale,
fingendo che bastasse stare bene
per parlare già d'amore.

Illudersi...
Poi perdersi...

...tornata alle mie orecchie in un pomeriggio di pioggia (quella pioggia che mi ricordava tante cose), fissando il mondo fuori dal finestrino di un pullman buio che mi riportava a casa, questa canzone mi ha sorpreso perchè sembrava scritta da me, per me, su di me.
Riesce, in maniera impressionante, a cantare il mio attuale stato d'animo, la mia situazione, le mie riflessioni, i miei pensieri, tutto quello che vorrei dire in questo momento...
Bene, se ti sta bene sta bene pure a me questa nebbia intorno.

Per il momento vivo nella nebbia: confuso dalle sue nuove parole, dalle sue manifestazioni d'affetto, dal suo confessarmi la sua confusione e il suo essere preoccupato per il mio stato d'animo che, in un momento, mi avevano dato nuova speranza, ma che adesso mi lasciano disorientato... 
Illudersi... Poi perdersi...

Sinceramente, non so più nemmeno se sono dispiaciuto per aver perso lui o la figura che ne avevo fatto... 
...fingendo che bastasse stare bene, per parlare già d'amore.

Non so se sarà facile vederlo come amico. In questi giorni ci stiamo sentendo con la stessa frequenza di prima, e non sono io a cercarlo ma è lui a cercare me. Che significa? E soprattutto: mi fa bene questa cosa o rende più difficile la "conversione" dei miei sentimenti?

...magari è pure meglio fare anche finta che sia tutto uno sbaglio.

e credere che siamo incompatibili, che non potrebbe andare.

Mi ha chiesto di rincontrarci per parlare: spero di trovare qualche tassello di risposta alle mie tante, troppe domande e perplessità.
Soprattutto capirò se è davvero inutile sperare e posso finalmente mettere il cuore in pace: ...Perché sperare sai che cosa fa: frantuma la mia sensibilità.
Ed anche il cuore adesso implora di evitare ogni dolore.

giovedì 14 febbraio 2013

Cenere...


"Tutto mi sembra troppo bello e perfetto per essere vero, e ho paura che succeda qualcosa a scatafasciare il tutto...."
Sin dall'inizio avevo avuto il sospetto che quello che mi stesse accadendo fosse troppo bello. E mi dicevo: Febo, non ti illudere. Qualcosa può sempre accadere. Non ti sembra che tutto stia andando (troppo) per il verso giusto? Non è da te!
Devo dire che non ho molto da rimproverarmi: non ho dato nulla per scontato, ho camminato a piccoli passi. 
...però c'avevo creduto. Già. Per la prima volta nella mia vita, avevo sentito qualcosa dentro battere, mi ero esaltato, avevo cominciato a progettare, c'avevo messo tutto me stesso, avevo messo in discussione le mie paure per superarle, avevo ritirato l'ancora e ammainato le vele.

Finchè, forse un'oretta fa: "Ti devo dire una cosa. Sei una persona davvero magnifica e ti voglio davvero tanto bene e mi dispiace se quello che ti dirò ti farà soffrire, ma è meglio che te lo dica perchè voglio essere sincero con te. Ho capito che ti vedo più come amico. Sei un ragazzo fantastico, dolce, intelligente, davvero unico, a cui non si può non volere bene e non voglio perderti. Ma è questo quello che sento"
Ovviamente avevo già capito tutto dal "Ti devo dire una cosa"...
Sinceramente non so come l'ho presa... forse è successo da troppo poco tempo per poterla metabolizzare. Mi sento deluso. Ma non da lui, che alla fine si è comportato (credo) in maniera corretta. Deluso. Sproof! La bellissima architettura di carte che si stava creando è caduta giù con un soffio di vento. E adesso un senso di vuoto si insinua tra le costole: è finito il sogno. Capolinea! Siamo arrivati! Scendere prego! Un viaggio breve, devo dire.



"Io spero che possiamo continuare ad essere amici, a frequentarci, a divertirci insieme, a passare del tempo libero, perchè sei davvero una persona stupenda. Non so se tu sei d'accordo."
"Guarda... così a caldo proprio non te lo so dire"
"Si, lo so. Tranquillo, io non ho intenzione di pressarti"
Già... chissà se si potrebbe provare ad essere amici.
Da un lato non vorrei perderlo, perchè anche lui è una bella persona. Dall'altro, ho paura di quello che covo dentro; ho paura di alimentare inconsciamente qualcosa che non potrà avere sviluppo, ho paura di soffrire. Chissà...
"Mannaggia, ho rovinato la serata"
"Ma no! Hai fatto bene a dirle ora, queste cose"
Un sorriso e fare finta di niente. E la serata si è conclusa.
Poi un abbraccio, forte, lungo. E' stato bello. Forse troppo, per me. Non saprei.
Di certo io non lo vedevo solo come amico.

Che non ero fortunato né nel gioco, né in amore ne ero consapevole. Però alle volte ci si perde a pensare che forse quella è davvero la volta buona, che la fortuna ha girato a tuo favore.
E invece no.
Un'altra emozione da riporre in uno scatolone.
Tutto si brucia e rimane cenere, come quella che ho per adesso sulla testa, dopo la celebrazione di inizio Quaresima.
E brucia anche, questa cenere. Non è mai completamente spenta. Di certo, non adesso.


Non ho voglia di ricominciare a cercare, per il momento. Mi viene la nausea solo a pensarci.
Non ho voglia di rimettermi in gioco: non riesco proprio ad immaginarlo.
Non ho voglia di chiedermi se e dove ho sbagliato. So che sarebbe totalmente inutile.
E mentre scrivo, mi rendo sempre più conto di quello che è stato e che non potrà essere.
E il vuoto si allarga. 
E ho paura che domattina, quando mi sveglierò, sarà ancora più presente



NB: ironia della sorte, scrivendo scrivendo si è fatta mezzanotte e mezza e siamo entrati nel giorno di San Valentino. Auguri, innamorati. Niente festa per me, anche quest'anno.

mercoledì 6 febbraio 2013

...solo sotto la pioggia?

Rieccomi ad aggiornare il mio blog. Purtroppo in questo periodo il tempo scarseggia davvero. In questo preciso istante dovrei studiare, in realtà. Ma voglio raccontare gli ultimi sviluppi della mia vita bussolosa.



La frequentazione con Gi continua ad andare avanti. Sono da poco reduce dal nostro quinto appuntamento! Un record per me xD
Gi si sta dimostrando una persona molto preziosa, dolce, disponibile, premurosa e molto tenera. Soprattutto sa attendere: per un ragazzo come me il cui campo di "prime volte" è ancora vasto, l'avere accanto una persona che non mette pressioni e sa aspettarmi è una cosa molto confortante e bella e mi da sicurezza :)
Eppure ieri è uscita fuori qualche perplessità (della serie, quando tutto va rose e fiori, preoccupati, perchè è in quel momento che accadrà qualcosa -.-").


Già avevo notato in precedenza che, in mezzo agli altri, era un po' restìo a manifestazioni d'affetto. Nessun abbraccio, nessun bacio, nessuna carezza o contatto affettuoso per strada, nei locali, ai concerti dove siamo andati. Avevo pensato: magari è ancora presto...
Ieri sera, invece, in macchina, mentre cercava in maniera puntigliosa un luogo appartato e sperduto dove posteggiare per baciarci, stando ben attento che non passasse nessuno in quella zona, mi confessa: "Purtroppo ho questo difetto: non riesco a fare manifestazioni di affetto in pubblico perchè non mi piace essere osservato, anche solo di sfuggita. E quindi mi irrigidisco. Perchè sento come se la gente mi guardasse e mi giudicasse"
In quel momento ho avuto un lampo in mente: e quindi che vuol dire? che per abbracciarci, baciarci o semplicemente tenerci per mano e comportarci come una semplice coppia, anche in futuro ci dobbiamo necessariamente infrattare? :(


Al che gli ho detto: "Guarda, anche io alle volte non riesco a fregarmene dell'impressione che do alla gente, però in questo campo ho scoperto che non mi interessa del suo giudizio. Se so che non sto facendo niente di sbagliato, ma anzi di bello allora sono tranquillo"
"No, ma io non dico che sia qualcosa di sbagliato..."
"Lo so, parlavo in generale..."

"...però proprio non ci riesco. Mi da fastidio. Non mi va di attirare l'attenzione su di me"
"Ma non tutte le persone che ti guardano ti giudicano"

"Si, si, lo so. Ma l'impressione che mi da è quella. Per esempio l'altra sera al locale c'erano quelle due ragazze al tavolo accanto che ci guardavano e ridacchiavano e a me dava troppo fastidio. Infatti non ero rilassato e non riuscivo a parlare liberamente"
"Ma non è detto che ridacchiavano di noi"
"Tu non hai visto come ci guardavano"

Ma un bel Futtitinni!!! (trad.: fottitene, fregatene) non era meglio??
"Secondo me devi cercare di scioglierti, di lasciarti andare..."
"E lo so. Ma ho questo difetto... però non è così grave"

Siamo riusciti a trovare questo agognato posto appartato e abbiamo passato una bella (e intensa) ora... ma quella conversazione ha continuato a risuonarmi dentro. Tornato a casa, dormire è stato un'ottima occasione per non pensare. Ma questa mattina sono tornato a rimuginare.


Non ho intenzione di limonare in mezzo alla strada: certe manifestazioni esagerate sono sgradevoli effettivamente. Né di stare necessariamente sempre appiccicato a lui. Però ho come la paura di dovermi comportare, in pubblico, come fossimo solo due amici. Non c'è nulla di male a stare insieme; e capisco che una coppia omosessuale possa essere più visibile (ahimè) rispetto ad una etero, però lasciarsi condizionare dalla paura del giudizio degli altri e quindi rinunciare ad essere spontanei non è bello.
Mi ha un po' intristito questa cosa: per me, che dico sempre che voglio vivere alla luce del sole, in maniera normale e tranquilla, senza paranoie (dopo anni e anni di seghe mentali), è importante essere spontaneo. Dover limitare la nostra affettività solo a quando siamo soli, stando attento a non fare cose esplicite che gli potrebbero dare fastidio, è un po' frustrante.
Ovviamente parlare di coppia è ancora presto, ma dare un sguardo al futuro è inevitabile.
E poi: gli daranno fastidio solo le manifestazioni d'affetto o anche tutto quello che ci potrebbe far vedere come una coppia? Spero non sia così, perchè fare le cose di nascosto non è proprio nei miei programmi: quello che ho sempre desiderato è vivere l'amore, e viverlo tranquillamente e sinceramente, davanti al mondo, all'interno della società, come farebbe una coppia etero.
Mi ricordo ancora quando, mesi e mesi fa, ho incrociato, camminando, quella coppia di ragazzi che camminava mano nella mano, in tranquillità e serenità... 
Non si può aspettare che la "normalità" ci arrivi dagli altri: bisogna costruirla a partire da sè stessi e dal modo di vivere la propria vita.


Alcune mie amiche mi hanno detto di non pensarci per adesso: magari, una volta che il rapporto si solidifica e diventa più profondo, potrei aiutarlo a superare un po' queste sue paure e riuscire a trovare un punto d'incontro. La mia migliore amica Ri mi ha detto che, secondo lei, riuscirò a dargli stabilità, amore e sicurezza in modo da spingerlo a lasciarsi andare e ad allentare queste sue tensioni. Può darsi, anche se lui è un tipo orgoglioso e testardo.
Qualche altra mi ha detto che il suo ragionamento non è così strano e che anche alcune coppie etero non amano manifestare in pubblico il loro affetto; e che il riservare l'affettuosità nell'intimità potrebbe renderla ancora più profonda e intensa.
Certo che trattenermi per non prendergli la mano o non mettergli una braccio attorno è difficile :/ E lo trovo anche abbastanza inutile...


Spero solo che il nostro non debba essere un rapporto da vivere senza una componente sociale, in silenzio, a parte, solamente sotto la pioggia, in una macchina; ma anche alla luce del sole, vivendo in maniera spontanea e libera i nostri sentimenti.
E voi, miei fidi lettori, che ne pensate?
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