sabato 12 novembre 2011

Note stonate...


Quante volte ci è sembrato di perdere un po' il senso dell'orientamento? 
Come quando di notte ci svegliamo nel buio, la lucina notturna si è fulminata, e così noi ci alziamo brancolando, cercando di non sbattere l'alluce contro il comodino, e teniamo le mani avanti per centrare la porta ed evitare di dare una facciata contro il muro.
Ecco... a volte siamo così anche di giorno. Non nel senso che arranchiamo per strada come gli zombie! Di camminare, camminiamo perfettamente: tranquilli, disinvolti, con passo fermo. Ma dentro siamo così: che brancoliamo, stonati...

Perchè la vita ci sembra quantomeno strana e noi ci sentiamo ancora più strani della vita.
Strani perchè siamo fragili, indecisi, non sappiamo mai che scelta fare e quando la facciamo abbiamo sempre il timore che sia quella sbagliata. Strani perchè non riusciamo a capire la gente (o e la gente che non riesce a capire noi?). Strani perchè abbiamo paura mentre gli altri sembrano non averne. Strani perchè ogni nuovo passo in più che la vita ci richiede sembra troppo faticoso e diciamo "Questa volta è troppo! Non ce la faccio! Stavolta non ce la farò"; e preferiremmo abbandonarci sul divano a morire d'inedia, nutrendoci solo di Pandistelle, dimenticando il resto del mondo e le sue folli pretese (ma chi si crede di essere la Vita per domandarci certe cose??). Strani perchè piuttosto che lottare per adattarci al presente (e al futuro), rimaniamo a ricordare con malinconia gli equilibri del passato, anche se in realtà un vero e proprio equilibrio non l'abbiamo mai avuto. Strani perchè non riusciamo ad incastrarci bene in quel pentagramma che è l'esistenza: siamo un po' in bilico, barcollanti... stonati...



Come quando qualcuno suona una bellissima composizione, ma nell'esecuzione scivola qualche dito e si sente qualche nota che non va: a volte io mi sento come quella nota, che magari da un'altra parte starebbe benissimo, sarebbe superlativa; ma in quel contesto, in quel momento del brano, non c'entra proprio niente. Anzi, fa barcollare tutto quello che sta sotto: la cuspide posata male che fa dondolare l'intera torre, facendo rischiare il crollo (con annesso tonfo miserevole).
E' certo però che proprio dalle note "stonate" sono nate (oh! guarda che assonanza) le armonie più particolari e belle, le innovazioni: dagli sbagli sono sorte nuove regole, dalle stonature sono sorti nuovi accordi, dalle "eresie musicali" sono sorte nuove scuole, nuovi brani, nuove musiche, nuove idee, nuovi concetti, nuove emozioni.



Forse è proprio questo il compito di noi note stonate: rinnovare quello che ci sta intorno, aggiungere un tocco di colore, un sapore speziato ad un'armonia grigia e statica, essere "l'inaspettato" che sconvolge l'esistenza, o quantomeno la giornata. 
Siamo i profeti della stonatura rigeneratrice? Della dissonanza feconda?
Una vocazione molto nobile, non c'è che dire. 
Però che fatica non essere sempre a proprio agio nella partitura del mondo... (che, infondo, è stonata anch'essa...)

Stonata,
la vita riesce ad essere stonata,
con le note tutte storte,
fatte a pezzi,
mentre tutti sono pazzi.
Stonata come me
che non faccio mai la scelta giusta
perché ho paura di cadere
di sbagliare, di ferire.

(...)

Stonata,
la vita riesce ad essere stonata,
quando cerchi di cambiare
ma non sai dimenticare.
Stonata come me
che non dico mai la frase giusta...

(...)

E le persone che ora stanno incontrandosi
con le parole che si stanno scambiando
e quei destini che ora stanno scontrandosi...
...ci si può perdere
nelle occasioni mancate
e le porte chiuse,
nelle note stonate...


Giorgia, Stonata

14 commenti:

  1. Si a volte ci si sente stonati ma riguardando poi questi periodi ci si accorge che la voglia di uscirne fuori genera un energia creativa, oltre ad essere periodi fisiologici e naturali di ogni persona.
    Mi hai riportato alla mente la canzone Desafinado di Antonio Carlos Jobim.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Desafinado

    http://www.youtube.com/watch?v=g6w3a2v_50U

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  2. Pandistelleeeeee yummm ^^

    Già.. quante volte ci si sente stonati nel gruppo.. per questo si diventa solisti.. XD
    Ma non è perchè si è gay credo, ma perchè si è umani.

    Al compito di rinnovare.. me lo sono chiesto anche io a volte.. quasi mi sento un crociato a volte.. ma ho pensato che ogni "compito", "ruolo","cose che si DEVONO fare" etc.. meglio lasciarle perdere..

    Cito un film moolto bello..
    "E risuona il mio barbarico 'yawp!!' sopra i tetti del mondo"

    Buon weekend!

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  3. @loran:
    Già... penso che dai periodi di maggiore "stonatura" si esca riuscendo a trovare un nuovo equilibrio o incontrando qualcuno che è "stonato" come noi e così non ci fa sentire soli :)
    Anche se penso che certe dissonanze ce le porteremo dietro tutta la vita perchè sono parti di noi...

    @Narciso:
    eheheh! Buoni i Pandistelle, eh? xD
    Quando parlavo di stranezza e stonatura non parlavo di omosessualità, ma dell'incompatibilità che a volte gli esseri umani hanno con il mondo (che è strano e stonato a sua volta) :)
    Siamo nel bel mezzo di un brano atonale!!!
    Ti sento molto pimpante e allegro oggi :D mi fa piacere... forse è proprio perchè hai trovato qualcuno con cui condividere la tua "stonatura congenita" :)
    Un buon weekend anche a te :D

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  4. Si il confrontarsi con gli altri sia nelle diversità che nelle cose in comune aiuta a non sentirsi soli.:)
    Si anche io penso ce certe cose facciano parte di noi e che bisogna abituarsi a conviverci anche se all'inizio durante l'adolescenza e la prima maturità ci fanno un po' soffrire.
    Io ad esempio so fare molte cose ma mi riesce difficile farne altre che alla maggior parte degli altri riescono con facilità, ho un po' di difficoltà nelle relazioni con gli altri e un po' di paura delle novità, a volte mi capita di pensare a come potrebbe essere la mia vita se fossi stato più simile a tutti, con più linearità, ma poi mi accorgo che sono speculazioni mentali e che bisogna cercare di andare avanti con quello che si è e che si sa fare, come dice Paolo Conte in una sua canzone "Fai di te quello che vuoi, fai di te quello che puoi".

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  5. Questo post è veramente un capolavoro e sembra scritto apposta per me. Mi sento una grande nota stonata...ma senza nessun tipo di colore.

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  6. Ma chi lo decide se una singola nota è stonata se intorno c'è silenzio?

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  7. scusa il commento fuori tema ma volevo dirti che il tuo blog mi piace tantissimo ;-)

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  8. @loran:
    Hai centrato il mio pensiero :)

    @Rano:
    Addirittura un capolavoro?? Graaaaaatie ^-^ troppo gentile!!! E mi fa davvero piacere che ti rispecchi molto in questo argomento :)
    Spero che tu possa riacquistare fiducia nella preziosità della tua dissonanza. Sicuramente, se scaverai un po' più a fondo, scoprirai che un colore ce l'ha anche la tua stonatura (come la "blue note", la stonatura che ha dato origine al Blues). E se il colore non riesci a vederlo, puoi sempre metterci su uno dei tuoi fantastici smalti, no? :D Un abbraccio "stonato".

    @Principe Kamar:
    Beh... il silenzio è davvero raro se non impossibile in questo mondo iper-sonoro (metaforicamente e concretamente parlando)!
    Forse lo possono trovare solo gli eremiti, che si estraniano da tutto e da tutti: in quel caso la propria nota non può stonare, perchè non c'è altro suono di riferimento... ma non può nemmeno armonizzarsi meravigliosamente con gli altri.

    @Anonimo:
    Grazie!! ^-^ Mi fanno sempre tanto piacere le vostre manifestazioni di stima :D

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  9. Avete scritto tutto così bene tante cose giuste!
    @ Febo @Principe Kamar: no, gli eremiti devono sintonizzarsi con se stessi e con Dio, non credo sia tanto facile.

    Io credo però che la prima cosa da fare sia sintonizzarsi con se stessi e poi eventualmente, con gli altri. Se tu riesci a definire un tono personale deciso (che può essere anche tenue, timido, non è detto che debba essere "urlato"), sei già al 50% (e più) del percorso. Poi, quando uno è in sintonia con la propria natura (anche quella omosex ma non solo) la vita scorre più "liscia".

    (Tra l'altro, mi sono anche rotto i coglioni di dovermi sempre sintonizzare con gli altri ... ma questo sarebbe un altro discorso)

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  10. @Xersex:
    si, è vero. L'importante è prima di tutto sintonizzarsi su se stessi. E poi, come ho detto, non è per forza positivo accordarci con tutte le altre note che ci stanno attorno: la nostra nota è quella e mi sa che è impossibile cambiarla. Bisogna accettare la nostra "stonatura" e andare oltre, anche se è faticoso e a volte frustrante. Ma siamo fatti così: siamo stonati...

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  11. @Febo: no, noi non siamo stonati di natura con noi stessi, ma semmai lo diventiamo con gli altri (non dico TUTTI, ma con molti altri). Una volta ripulito il suono dagli armonici sporchi (complessi vari e tutto ciò che soffoca la nostra natura), il suono della nostra anima è quello. Quindi come fa un suono solo a essere stonato? magari alle volte il suono non è bello, perchè cambia "colore". L'anima cambia, si trasforma e quindi cambia vibrazione sia sonora sia luminosa. E' nel rapportarci agli altri che ci sentiamo stonati... ma - mi chiedo - quante volte siamo noi veramente ad essere stonati? e non gli altri? oppure è il suono di due (o più) anime che non si combina, pur restando in se stesso un bel suono?

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  12. @Xersex:
    Ma io non intendevo dire che siamo stonati con noi stessi. Siamo stonati in relazione alla vita, agli altri, al mondo; siamo stonati in rapporto alla maggioranza della gente, al pensiero dominante; stonati rispetto al "tutti fanno così" "tutti pensano così".
    E non colorerei la "stonatura" di un'accezione negativa: è soltanto una diversità di pensiero, di sentire, di azione rispetto al comune sentire del mondo. Ma questo essere "stonati", "diversi", a volte ci fa sentire da soli...
    ...e forse siamo anche un po' stonati rispetto alla vita, quando il nostro carattere è così particolare che la quotidianità ci risulta un po' difficile.

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  13. @ Febo: hai ragione! anch'io intendevo dire le stesse cose, anche se puntavo su altri aspetti.

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E voi cosa ne pensate????

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